mercoledì, novembre 08, 2006

Viva Capezzone

Terminato il congresso radicale viene il dubbio che l’agenda giavazzi (ovvero premiamo il merito, concorrenza e che vincano i migliori) non sia applicabile all’azienda pannella: se capezzone si fosse presentato con una sua lista (ovvero se ci fosse stata concorrenza) la bernardini probabilmente non sarebbe stata eletta, capezzone (ovvero il miglior radicale italiano attualmente in circolazione) sarebbe il segretario (e non la bernardini). Comunque, a parte la boutade (applicare l’agenda gavazzi all’azienda pannella) direi che l’elezione di rita bernardini non è stata di certo una scelta esaltante, nel merito e nel metodo: una personalità politica di “basso rango” (per dirla con le parole di giacchetti) e un metodo più vicino alla defenestrazione che al semplice ricambio al vertice (anche se al vertice del vertice sappiamo che ci sta pannella, e quello – giustamente – non lo sposti da lì manco con un carro armato). A fianco della bernardini ci saranno altre due donne: zamparutti tesoriera e maria antonietta coscioni presidente. La prima intervista della coscioni è stata alquanto deludente: diritti civili, diritti civili, diritti civili (e le libertà economiche?). I radicali italiani (insieme ai riformatori liberali, of course) sono attualmente il soggetto politico più liberale del panorama italiano, perché non essere liberali a 360°? Perché parlare sempre di pacs, eutanasia, revisione della legge 40 e non di flat tax (per esempio)? Il grande merito di capezzone è stato quello di credere nell’agenda gavazzi e nelle riforme liberali in campo economico, perché non sostenerlo? Perché oltre a distribuire hashish nelle piazze non si pensa a qualcosa di simile anche sul versante economico? Perché non si fanno azioni eclatanti contro le tasse e il monopolio statale nell’erogazione di importanti servizi? Non possono essere anche questi argomenti liberali, liberisti e libertari? Capezzone, oltre ad essere persona di valore, ha messo sul piatto temi importantissimi e se i radicali italiani hanno avuto una emorragia di iscritti la colpa è da ascriversi a quella sciagurata scelta di unirsi insieme allo sdi nella rosa nel pugno (e di ritrovarsi con un pugno di mosche). La mozione votata dal congresso prevede importanti azioni a sostegno dell’agenda gavazzi, per renderle efficaci però occorre che si uniscano altre voci a quella di Capezzone; quindi, perché non parlare un po’ di più (tutti: pannella, bonino, borselli e soci) di liberalizzazioni in campo economico e un po’ meno di abolizione del concordato?

Pena di morte: la posizione di sartori

Interessantissima intervista sul corriere a giovanni sartori a proposito della pena di morte a saddam hussein. Un passaggio mi pare vada evidenziato: “Ci viene continuamente ripetuto che dobbiamo rispettare l’Islam, che l’Occidente non deve intromettersi nelle leggi di una civiltà diversa dalla nostra. E poi l’Europa si erge a difendere che? Il diritto dei tiranni a sentenze giuste?”. Il punto è questo: in Iraq vige la pena di morte, dobbiamo accettarlo o dobbiamo fare in modo che quella pena venga abolita? In Iraq imperava un feroce dittatore che si è macchiato dei più orrendi crimini, dovevamo accettarlo e lasciarlo al suo posto o dovevamo assolutamente destituirlo? Il problema è che a corrente alternata sosteniamo posizioni universali, in questo caso tutti a dire che siamo contro la pena di morte, che deve essere abolita in tutti gli stati. Poi però ci scandalizziamo se il cowboy Bush e il suo scudiero Blair sostengono che la democrazia sia il migliore sistema di governo e vada esteso su scala universale (e diciamo: ma no, non possiamo imporre il nostro sistema di governo e il nostro modo di vivere…). I diritti universali dell’uomo esistono o non esistono? Se esistono perché non stare dalla loro parte (sempre e comunque)? E allora perché non fare tutti uno sforzo comune affinché l’Iraq possa finalmente trovare pace e vivere in libertà grazie ad una costituzione avanzatissima per il mondo arabo? Perché se ci indigniamo contro la pena di morte non ci indigniamo anche per quello che sta succedendo ogni giorno in Iraq (e proviamo a fare qualcosa TUTTI: zapatero, prodi, chirac e la crema dell’antiamericanismo)? Perché invece tutti ve ne scappate e adottate un atteggiamento pilatesco?