sabato, gennaio 21, 2006

RL: si parte dallo 0,3%

Sul numero del settimanale L'Espresso, da ieri in edicola, compare un sondaggio relativo alle elezioni politiche del 9 aprile prossimo. Il sondaggio è stato realizzato dalla SWG ed è disponibile sul sito www.agcom.it. Se si votasse oggi il Centro-sinistra avrebbe il 50,7% delle preferenze alla Camera e il 50,5% al Senato; il Centro-destra invece otterrebbe il 46% dei voti alla Camera e il 46,1% al Senato. Nel dettaglio sono poi presenti le percentuali dei singoli partiti delle due coalizioni. Per la prima volta, finalmente, nel leggere un sondaggio relativo alle future elezioni trovo, fra i partiti del Centro-destra, i "Riformatori Liberali di Della Vedova" (così vengono presentati). Certo, il fatto che ora vengano considerati anche dai sondaggisti è un passo in avanti. Il dato di partenza risente però della scarsa visibilità ottenuta da Della Vedova, Taradash, Calderisi e Palma. I salmoni infatti totalizzerebbero lo 0,3% dei voti in tutte e due le camere. Sotto di loro, come consensi, ci sarebbe solamente il Movimento sociale di Rauti (magra consolazione). A due mesi e mezzo dalla consultazione elettorale i giochi non sono ancora fatti, c'è molto tempo per orientare a proprio favore gli indecisi (che, sempre secondo il sondaggio preso in considerazione, sarebbero intorno al 13,6%). Il problema sta tutto nella possibilità dei salmoni di partecipare a pieno titolo alla campagna elettorale. Rimane, inoltre, ancora aperto il discorso sul come si presentaranno i RL alle elezioni: lista propria, lista con altri partiti di ispirazione liberali o all'interno della lista di Forza Italia? Il problema dello sbarramento alla Camera (2%) e al Senato (3&) farebbe prendere scarsamente in considerazione la possibilità di presentarsi con una propria lista. L'attenzione dedicata dai media ai salmoni, al momento, è stata molto scarsa, soprattutto per quanto riguarda le apparizioni televisive. La via più realistica da percorrere sarebbe una candidatura di Della Vedova & Co. come indipendenti all'interno di Forza Italia, come capiterà nel caso di Stefania Craxi. Personalmente farei uno sforzo immane a votare FI. Ma questa sembra la migliore strada da percorrere. Attendiamo dunque gli sviluppi futuri per capire le mosse dei RL. Si parte da uno 0,3%, vedremo cosa succederà...

sabato, gennaio 07, 2006

Berlusconi? No, D'Alema

L'antropologicamente superiore D'Alema, presidentissimo di un folto stuolo di esseri moralmente eccezionali, si sta reincarnando sempre più come novello Cavaliere del popolo de sinistra. Proprio loro che dall'alto della loro superiorità etica avevano sempre criticato il conflitto d'interessi, l'affarismo, l'illegalità che pervadeva - a dir loro - lo schieramento di centrodestra, ora si ritrovano con i fari puntati addosso per oscuri intrecci fra politica e affari. Da ex giacobini giustizialisti, nell'arco di dieci anni sono passati da una posizione d'attacco ad una di arcigna difesa. Da encomiabili custodi del bene e del giusto, scoprono di avere pure loro qualche scheletro nell'armadio. E allora, succede che il buon D'Alema non rinunci a farsi la barca e a seppellire in un colpo solo il pauperismo e la frugalità che contraddistinguevano i veri "compagni" di un tempo. Succede che il buon D'Alema, insieme al suo partito, intrattenga rapporti strettissimi con Unipol ma che, vergognandosene, minimizzi e accusi i poteri forti per avere messo in atto una nuova caccia alle streghe. Succede che il buon D'Alema non osi dire che tra politica e mondo degli affari occorra più trasparenza e che, se la politica ha i suoi costi, allora bisogna regolamentare e fare emergere alla luce del sole questo rapporto. Seccede che il buon D'Alema, punto sul vivo, quereli Il Foglio e, già da un po' di tempo a questa parte, ritenga il Corriere della Sera più ostile de Il Giornale. Come se a lui, novello "migliore" e novello Cavaliere, tutta la stampa dovesse concedere un trattamento fatto di allori e di riverenza. Insomma, cari amici DS, tra voi e Forza Italia il discrimine non sta certo nella moralità ma solamente nel vostro credervi migliori.