Semaforo o rotatoria?
Servono regole. Giusto. Siamo pienamente d'accordo col senatore Andreotti. Ieri, sul Corriere della Sera, il simbolo vivente della prima repubblica, nel gioire per la sconfitta degli abrogazionisti, ha fatto presente che, prima di tutto, ha perso la concezione della modernità come assenza di regole. Bene. Servono regole. Ma quali e quante? Il senatore ha portato l'esempio del suo collega che, tempo fa, si produsse, in parlamento, in una apologia del semaforo. Il semaforo come emblema della legge. Col rosso ti fermi, col verde passi, col giallo ti appresti a fermarti. Una regolamentazione ferrea della circolazione stradale. Ma il semaforo è pura coercizione, imposizione dall'alto, mortificazione dell'individuo e della sua responsabilità, sottende ad una concezione misera dell'uomo, non lascia spazio ad alcun libero arbitrio e lo rende puro esecutore meccanico di disposizioni rigide. C'è una alternativa? Sì, la rotatoria! "La rotatoria o rotonda o rondò alla francese, è un tipo di intersezione a raso (cioè senza cavalcavia) fra due o più strade. Assolve alla funzione di moderazione e snellimento del traffico.L'incrocio fra le strade è sostituito da un anello stradale a senso unico che si sviluppa intorno ad uno spartitraffico di forma più o meno circolare. I flussi di traffico lo percorrono in senso antiorario." (da Wikipedia). E allora perchè non fare l'apologia della rotatoria? Al semaforo noi preferiamo la rotatoria. Perchè? I benefici sulla circolazione sono evidenti: maggior sicurezza, maggiore capacità di smaltire il traffico con snellimento nella circolazione, tempi di attesa ridotti al minimo, minor inquinamento acustico e chimico,possibilità di inversione del senso di marcia, riduzione e moderazione del traffico, minori costi gestionali e di sorveglianza (sempre da Wikipedia). La rotatoria lascia al conducente la sua dignità di essere un umano (di fronte al semaforo non può che sentirsi un puro automa), la sua facoltà di essere pensante, la possibilità di decidere come comportarsi (attraverso la legge della precedenza), concedendogli una responsabilità, dimostrando fiducia nelle sue azioni. Perchè lasciare il conducente fermo davanti ad un semaforo rosso quando sulla strada perpendicolare alla sua non circola alcun veicolo? Perchè considerarlo uno stupido esserre meccanico che non può decidere da solo quando passare e quando fermarsi? Diamo fiducia all'uomo, facciamolo scegliere... crediamo non sia in grado di valutare da solo quando premere sulla tavoletta dell'acceleratore e quando invece su quella del freno? Coraggio, lasciamo più spazio alla libertà dell'individuo!!!
2 Comments:
Bellissimo.
M.
Grande! La rotatoria metafora di liberale libertario, il semaforo dello stato dirigista.
Dovrebbero usare l'esempio a scuola.
ciao, Abr
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