Partito d'Azione?
E come dovremmo immaginarcelo, questo Partito d'azione? "Beh, io immagino un partito liberale, radicale, laico e socialista...". Ma facciamo un passo indietro: nel suo intervento conclusivo della tre giorni radicale all'Ergife, Marco Pannella ha lanciato la proposta di costituire un partito nuovo: il Partito d'Azione. Nell'intervista di ieri sul Corriere della Sera ha descritto questo nuovo ipotetico soggetto politico nella maniera sopra riportata: liberale, radicale, laico e socialista. La novità dove sta? Apparentemente nello sconfessare anni di partito transnazionale e di movimenti ad esso affiliati; nel tornare a costituire un partito in senso tradizionale; nel sostituire i termini "liberale, liberista, libertario" con "liberale, radicale, laico e socialista". Una domanda: si sente il bisogno di un nuovo partito di siffatta pasta? A mio parere NO. E poi c'è quella parola che stona: "socialista". Di partiti laici e socialisti (che cercano, inoltre, di caratterizzarsi sempre più anche come liberali) ce ne sono per tutti i gusti: DS, SDI, Nuovo PSI. Possiamo aggiungere anche altri partiti d'ispirazione mazziniana, imparentati col Partito d'Azione: i Repubblicani (quelli che stanno di qua e quelli che stanno di là). Quale consenso e quali spazi potrebbe avere un Pd'A stritolato nella morsa diessina-socialista? Forse potrebbe valere un 2%, come le varie liste presentate negli anni (lista antiproibizionista, lista bonino, eccetera)... e allora cosa cambierebbe? Nulla. Ma perchè non percorrere fino in fondo la strada che porterebbe alla costituzione di un partito liberal-libertario? E' questo ciò che manca in Italia! Di partiti e partitini che si dichiarano socialisti ce ne sono a volontà e sinceramente siamo stanchi di ciò (uso il plurale per rappresentare "i federalisti", non certo per parlare a nome di altri). Forza Italia aveva creato aspettative liberali, rappresentava, in origine, il grande partito liberale che in Italia è sempre mancato. E' quello lo spazio scoperto che bisogna andare a coprire. Lì occorre dirigersi.
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