Il Corriere della Sera, che noia!
Sono ormai settimane che il Corriere di Mieli si è proposto di condurre per mano il centrosinistra verso il Partito Democratico e verso un programma riformatore e liberale. Però, credo che ultimamente stia eccedendo, dando eccessivo spazio alle beghe interne all'Unione e ai suoi tentativi di darsi un programma. Da qualche giorno l'editoriale è sempre destinato ai leaders dell'Unione, per stimolarli ad elaborare alcuni punti chiari e semplici da presentare agli elettori. Che Mieli parteggi per il centrosinistra è evidente e dichiarato, che voglia il Partito Democratico è lampante, che tenti di riempirlo con idee nuove e contenuti miranti alla modernizzazione del Paese è il suo compito. Ma non può tediarci quotidianamente col suo pedagogismo riformatore, non può fare diventare il Corriere un organo di stampa al servizio del futuro Partito Democratico. Insomma, il Corriere doveva essere terzista e invece sta diventando sempre più di parte. Che Mieli strizzi l'occhio verso una parte politica è umano, ma che tutti i santi giorni ci debba tediare con le dispute interne all'Unione è sinceramente eccessivo.
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