La timida riscossa dell’editoria conservatrice
Non è ancora spuntata, ma forse l’alba di una nuova era si avvicina per l’editoria italiana. In piccolo, rispetto agli Stati Uniti dove i libri che piacciono ai conservatori hanno conquistato un posto al sole nelle librerie radical chic e un po’ snob. Quelle che, fino a dieci anni fa, erano appannaggio dell’editoria della sinistra “liberal”. Malgrado tutto, qualcosa si muove anche nel nostro paese. Negli ultimi anni nessuno può negare un certo intensificarsi delle pubblicazioni conservatrici italiane. O almeno non di sinistra. Il merito è di poche case editrici. Piccole forse. Ma non minori. [...] Qualche esempio. Rubbettino storica casa editrice di Soveria Mannelli in Calabria ha creato nuove collane d’ispirazione dichiaratamente liberale. [...] A Macerata, invece, c’è Liberi Libri, la casa editrice più libertaria in Italia, alla quale si devono le traduzioni di molti saggi di Bertrand de Jouvenel, Walter Block, Albert Nock, Pascal Salin, Ayn Rand, David Friedman, Michael Novak, Benjamin Constant. Ma anche la pubblicazione di autori italiani come Bruno Leoni, Antonio Martino, Carlo Lottieri, Fabio M. Nicosia. Al Nord bisogna arrivare a Torino, dove la Lindau sta guadagnando via via fette di mercato più importanti, concedendo spazio ad autori italiani emergenti.
Cristina Missiroli - L'Opinione, 24/5/2005
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