venerdì, maggio 20, 2005

Il «complotto ebraico». L'antisemitismo islamico da Maometto a Bin Laden

Da oggi nelle librerie il nuovo libro di Carlo Panella (edito da Lindau): Nei paesi islamici e nelle comunità musulmane in Europa trionfa l’antisemitismo. Ma i musulmani non sono antisemiti per lo «scandalo» della nascita di Israele, della politica di Israele. Né è stata l’Europa a esportare il suo antisemitismo nei paesi islamici. All’opposto, l’Europa razzista ha importato dal Corano la teoria del «complotto ebraico», base dell’antisemitismo moderno. Teoria che vuole che gli ebrei, tutti gli ebrei, complottino sempre contro le comunità che li ospitano. Per l’islam, gli ebrei hanno falsificato la Bibbia, violato la propria Legge e si infiltrano nella comunità musulmana per distruggerla, praticando falsamente la fede in Allah. Per l’islam, questo infinito «complotto ebraico» è la colpa eterna degli ebrei. La rifondazione dell’islam dopo la scomparsa del califfato, alla fine della prima guerra mondiale – ben prima della nascita di Israele – si è sviluppata su questo antisemitismo delle origini. Ne è un esempio il commento del Corano di Hamza Roberto Piccardo, leader dell’Ucoii, la più grande organizzazione di musulmani in Italia, in cui si legge: «È grazie a queste falsificazioni che la gran parte del popolo di Israele è diventato il campione di quella doppiezza morale in base alla quale nei confronti dei non ebrei è accettabile e impunita qualsiasi nefandezza, mentre la rettitudine morale è un obbligo soltanto verso i correligionari». Carlo Panella è commentatore parlamentare per le reti Mediaset e collabora con «Il Foglio». Ha pubblicato Piccolo atlante del jihad. Le radici del fondamentalismo islamico; Saddam. Ascesa, intrighi e crimini del peggior amico dell'Occidente; I piccoli martiri assassini di Allah e, con Franco Frattini, Cambiamo rotta. La nuova politica estera dell'Italia