sabato, aprile 23, 2005

Noi liberali traditi...

Su Libero di ieri (22/4/2005), articolo di Daniele Capezzone, in prima pagina, per spiegare le ragioni del fallimento di Berlusconi e dalla CDL:
1) I suoi elettori chiedevano una riforma istituzionale che riducesse il peso e il ricatto dei vecchi partiti? Niente: si preferisce il proporzionale, e ci si intestardisce su quella devolution che è (legittimamente, per carità!) il cavallo di battaglia della Lega, ma è a mala pena condivisa dal 15-20% degli elettori di due o tre Regioni…
2) I suoi elettori chiedevano una modernizzazione economica del paese? Niente, si manda in tv un Tremonti sempre più somigliante a Bertinotti (ma -un filo- meno elegante, e -più di un filo- meno simpatico), che si scaglia contro il “mercatismo mondialista”, mentre -contemporaneamente- si fanno ingrassare i forestali calabresi, e si accusano della crisi dell’Alitalia (nientemeno!) le compagnie aeree a basso costo. Roba da pazzi.
3) I suoi elettori chiedevano una riforma della giustizia che tagliasse davvero le unghie al partito dei PM? Niente. Leggine a go-go per familiari e famigli, ma nessuna separazione delle carriere, nessuna responsabilità civile dei giudici, e così via.
4) I suoi elettori sono (in larghissima misura) laico-riformisti, tolleranti, liberali? Niente. Parte una crociata, con alla testa -nuovi Goffredo di Buglione- i Sirchia, i Giovanardi e i Volontè, contro divorzio, aborto, libertà di cura e ricerca, fecondazione assistita.
Daniele Capezzone su Libero (via Notizie Radicali)