lunedì, aprile 11, 2005

Il "sistema Italia"

"Ciò che però caratterizza l’Italia è che la continuità tra destra e sinistra non può contare sull’eredità liberista di un Reagan o di una Thatcher. La continuità italiana resta fondamentalmente quella corporativa e consociativa, assistenzialista e protezionista, dove al Governo e alla politica viene richiesta la funzione di comporre gli interessi annacquando il confronto che, ai vari livelli, si determina sul mercato (o, meglio, sui mercati). Nel perseguire, illusoriamente, un sistema dove non ci siano “vinti” e “vincitori” - che è cosa assai diversa dal predisporre strumenti efficaci per sostenere tutti coloro che si trovano in difficoltà incentivandoli al contempo a superarla - si finisce per rinunciare alla efficienza del mercato, di volta in volta definito “selvaggio” e “cinico” quando non “amorale”. Da questa visione non si sono emancipate nel loro insieme le forze politiche di centro-sinistra; ma nemmeno quelle di centro-destra hanno saputo segnare, in questi anni di governo, una sostanziale discontinuità con le caratteristiche di fondo del “sistema Italia”. Sistema di cui fanno parte integrante, nei molti vizi e poche virtù, anche le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali (seppur in modo diverso e con diverse responsabilità). In attesa che qualcuno sappia efficacemente argomentare una tesi diversa, la questione centrale dell’economia italiana resta dunque quella di una svolta liberale e di mercato, fino ad oggi largamente incompiuta."
Benedetto della Vedova, Corriere Economia dell' 11/4/2005