giovedì, marzo 10, 2005

ADDOSSO ALLA COCA-COLA

di Giovanni M. Mischiati (10/3/2005 - www.libertari.org)

Si può essere sapienti e, nel contempo, poco intelligenti? A giudicare dalla decisione presa dagli amministratori dell'Università della Sapienza di Roma, c'è gente che preferisce bersi il cervello piuttosto che una bevanda imperialista e razzista, sfruttatrice delle masse operaie. I corridoi dell'ateneo sono improvvisamente divenuti 'off limits' per la Coca Cola, bandita dai distributori automatici piazzati all'interno di tale tempio della cultura per far posto ai succhi di frutta 'equi e solidali'. [continua a leggere cliccando su "leggi tutto!"] Il decreto di sfratto della bibita più famosa del mondo, il cui logo ha ispirato il vestito di Babbo Natale (un tipo già in odore di epurazione), è stato firmato dal rettore su caldeggiamento dei rappresentanti della sinistra studentesca, persuasi che nel luogo di formazione per eccellenza delle future classi dirigenti non vi sia posto per il prodotto simbolo della tracotanza yankee. Le diseducative bollicine sono state espulse dopo le reiterate denunzie nei confronti della multinazionale colpevole di sottopagare i lavoratori del Terzo Mondo, che da oggi potranno rifarsi con gli interessi grazie al vertiginoso aumento nel consumo delle bibite 'democratiche', fra le quali non sembrano peraltro compresi il rhum bevuto nei peggiori bar dell'Avana e la grappa di rose imbottigliata dai figli delle Guardie Rosse cinesi. Maliziosamente, sospettiamo che in siffatto colpo di mano vi sia lo zampino di quel tale Caruso, guaglione napoletano nu pocorillo disobbediente, già cultore delle favolose offerte 3x0 (prendi tre, paghi zero) nei supermercati e recentemente riciclatosi come agente unico per l'Italia della neonata Mecca Cola, alternativa coranicamente corretta al liquido marrone proveniente dagli States. Vuoi vedere che fra un po' le macchinette per le bibite della Sapienza (rigorosamente orientate verso la Mecca) ospiteranno la bevanda preferita dai rapitori della Sgrena? Nel frattempo, i radicalscicconzi del 'commercio equo e solidale' dai prezzi proibitivi (un autentico idolo africano intagliato in un tornio di Gallarate da un cinesino sotto contratto con la Triade richiede come minimo l'accensione di un mutuo) hanno già eliminato la concorrenza. Messa l'ideologia in bottiglia o in lattina, giovanotti e giovanotte in kefiah si disseteranno con il karkadé prima e dopo gli esami, appoggiandosi ai Sette Pilastri della Saggezza. Evitando i rutti dannosi per i protocolli di Kyoto, benché islamicamente apprezzabili.