martedì, febbraio 22, 2005

Il riepilogo de "il giovane economista di Alcamo"

Riepilogo (da Camillo, il blog di Christian Rocca)
Tre anni e mezzo dopo l'attacco di al Qaida all'America:
1) Il regime fascista islamico dei talebani è stato fatto fuori e gli afghani hanno votato liberamente il loro presidente. Una donna è diventata governatrice di una provincia. L'Afghanistan ha ripreso un cammino di civiltà
2) Il regime nazionalsocialista, insomma: fascista, di Saddam Hussein è stato fatto fuori e gli iracheni hanno potuto votare per la prima volta e decidere liberamente il proprio futuro. I nostalgici del regime e i fascisti islamici tentano di impedire un futuro libero al popolo iracheno, così uccidono (uccidono gli iracheni, non gli americani). Gli iracheni purtroppo continuano a morire (per mano dei fascisti) anche se in quantità inferiore rispetto a quando questi assassini erano al potere.
3) In Palestina finalmente c'è speranza. Israele si ritirerà da parte dei territori occupati in seguito a una guerra subita e vinta. Prima della politica post 11 settembre sembrava un tabù. Si parla per la prima volta di Stato palestinese, lo vogliono sia la destra israeliana sia gli americani. Prima della politica post11 settembre sembrava impossibile. E' potuto accadere perché Bush ha chiuso i rapporti col dittatore Arafat, il responsabile unico del fallimento dell'accordo con Clinton e Barak. Due anni di porte sbattute in faccia ad Arafat hanno fatto crescere la consapevolezza della classe dirigente palestinese, che si è trovata pronta e dopo la morte del dittatore ha capito che doveva fare altro.
4) La Siria, che oggi non è uno Stato ma un'organizzazione terrorista, s'è presa paura ma sembra che abbia fatto un passo falso a uccidere il leader libanese che chiedeva il ritiro delle sue truppe d'occupazione in Libano (a proposito: perché i pacifisti o magari Fabio Mussi non ne hanno mai chiesto il ritiro?). Ora i libanesi, per la prima volta, urlano "Syria out now" e protestano tutte le sere. Come in Ucraina.
5) Già, c'è anche l'Ucraina. Non c'entra con il medio oriente e con l'11 settembre, ma nel frattempo gli americani hanno fatto anche questa. Finanziando l'opposizione e sostenendola. Fottendosene dell'amico Putin. Ah, e l'hanno fatto anche in Georgia.
6) In Egitto si fa strada un'opposizione democratica. Per la prima volta si chiedono apertamente riforme e democrazia. E' dura, ma si comincia.
7) I sauditi sono molto attivi. Temono di doverla pagare (e sarà sempre troppo tardi). Così fanno quello che sanno fare benissimo: tentano di vendere il fontanone agli allocchi occidentali (che ci cascano) e organizzano finte elezioni amministrative e convegni farsa antiterrorismo. Però stavolta ci ha creduto soltanto Repubblica.
8) Poi c'è l'Iran, la vera questione aperta. Se si fa la Bomba sono cavoli. Colpire le centrali (come nel 1981 a Osiek, in Iraq) è durissima, perché sono in zone altamente popolate. Dopo le proteste studentesche di due anni fa, sempre sullo slancio della liberazione dei due regimi confinanti è partita un'altra iniziativa democratica: un referendum sul regime. Ovviamente i giornali non ne parlano (ehi, dico i giornali di qua, non quelli dei mullah)
9) L'Europa, cioè Francia e Germania, cercano comicamente un modo di rientrare nella partita e di blandire l'ospite americano facendo finta che Bush sia cambiato (è già pronta la manipolazione e vedrete come domani editorialeggeranno contenti contenti). Ma, appunto, ci può credere solo il lettore di Repubblica.
10) L'inutile Onu è sprofondato in scandali di corruzione, pedofilia organizzata e molestie sessuali. In un mese e mezzo sono stati costretti alle dimissioni 6 o 7 top manager delle Nazioni Unite e vedremo che cosa succederà a Kofi Annan.
11) L'unico al mondo a non averne capito niente è il desperate united Romano Prodi.
PS
C'è qualcuno che ancora spiega come l'idea dell'effetto domino fosse una follia e come quell'idiota di Bush abbia sbagliato tutto (e, ovviamente, perso i dibattiti: 3 a 0).