Esilio anti-Prodi
L'annuncio fatto sabato da Marco Pannella — «se questo centrosinistra prodiano andasse al potere io lascerei l'Italia» — riscuote entusiasmi in Forza Italia e scetticismo nel centrosinistra. [...] Mastella contro il capo radicale: «Parole ignobili, squallide e vergognose. Ricerca un po' di pubblicità a buon mercato. Inoltre, perche allora ha mendicato fino a qualche mese fa ospitalità nel centrosinistra?». Una domanda che in realtà si alza anche da qualche esponente radicale, con un ulteriore interrogativo: perche un attacco così pesante in un momento come questo? Ma Daniele Capezzone, segretario del Partito radicale, di risposte ne ha: «Pannella ha denunciato che questa crisi politica ha l'obiettivo trasversale di far saltare i referendum sulla fecondazione assistita. Poi ha sottolineato di essere contrario a questo centrosinistra, quello che ha rifiutato l'ospitalità a noi e posto il veto alla Lista Luca Coscioni". Aggiunge Benedetto Della Vedova: «Marco lancia un allarme: il centrosinistra si accredita già come vittorioso e si sta compattando con uno schieramento di poteri fortissimi; inoltre, carica emotivamente in modo irresponsabile parole come baratro, sfascio, senza neppure sentirsi in dovere di spiegare perchè con loro le cose dovrebbero cambiare». Infine Massimo Bordin, direttore di Radio radicale: «Marco ce l'ha con Prodi. Ma ha citato anche il Vaticano, Casini, Follini, Gianni Letta e Gifuni...». E il ventilato esilio pannelliano? Qui la risposta dei radicali è pressoché corale: si tratta di una figura simbolica.
Corriere della Sera, 18/4/2005
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