giovedì, aprile 14, 2005

L'America, l'Europa e Max Weber

Interessante articolo di Fukuyama comparso oggi su La Repubblica. Cento anni fa usciva l'opera di Max Weber (L'etica protestante e lo spirito del capitalismo) sul rapporto fra religione, quella protestante, e lo sviluppo del capitalismo. Se l'influenza di fenomeni culturali non è determinante per lo sviluppo economico di una nazione, non vanno nemmeno sottovalutati, dice Fukuyama. Stesso discorso per il funzionamento delle istutuzioni, infatti i paesi cattolici sono stati più lenti di quelli protestanti a modernizzarsi e a democratizzarsi.E la profezia di Weber sulla modernità priva di valori non può dirsi di certo realizzata. Sicuramente l'etica del lavoro è priva di qualsiasi implicazione religiosa ma la religione, in America molto più che in Europa, non ha lasciato il passo ad un mondo fatto di senza Dio. La razionalità non ha ancora scansato del tutto la religiosità dalla vita delle persone, e la mobilitazione generale per la morte del Papa e la vitale presenza del mondo evangelico americano lo stanno a testimoniare.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Beh, la visione di Weber è stata ridimensionata dagli eventi storici: in tempi diversi, ma anche i paesi latini (cattolici) sono arrivati alla democrazia. mentre un paese protestante come la Germania ha prodotto il nazismo (e un paese preminentemente cattolico come la Francia non ha mai conosciuto la dittatura nel XX secolo). E un paese iperprotestante come la Svezia ha forme di democrazia deteriorata che però non ascriverei alla religione. Fuori dal mondo occidentale cristiano, ci sono solide democrazie nel mondo asiatico... Ciaociao,

http://harry.ilcannocchiale.it

12:05 AM  

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