venerdì, gennaio 14, 2005

L'editoria nel 2004

La caduta dei signori del bestseller
In «Tirature» il bilancio del 2004: flessione dei grandi, avanzano i classici allegati ai quotidiani

- dal Corriere della Sera del 13/1/2005, di De Rienzo Giorgio

Puntuale al suo appuntamento annuale, in compagnia di una fitta schiera di analisti, Vittorio Spinazzola propone con Tirature 05 (Il Saggiatore e Fondazione Mondadori, pagine 256, euro 20, in uscita il 18 gennaio) il bilancio sull' editoria del 2004....
L' attenzione è puntata qui sui «Giovani scrittori e personaggi giovani». Con franchezza non mi pare un obiettivo così essenziale. Non mi sembra infatti che i giovani siano stati protagonisti nell' anno letterario appena trascorso né per «tirature», né tanto meno per valore. Del resto - lo sottolinea giustamente Gianni Turchetta proprio nel saggio introduttivo - i «cannibali più mordenti» all' esordio, ora «non mordono più». Il loro tentativo di inventare un linguaggio pirotecnico fatto di uno sciatto mixage di gergo e citazioni pseudodotte, di reperti televisivi e pubblicitari, si è andato imborghesendo in una scrittura trash quasi di routine. Un solo esempio. «Mi spiace molto - scrive Turchetta - ma un libro come Kamikaze d' Occidente di Tiziano Scarpa non punge né diverte, e bisogna proprio imporsi uno sforzo di etica professionale per leggerlo fino in fondo». Certo c' è stato il caso di 100 colpi di spazzola... dell' adolescente Melissa P. che ha svettato a lungo nelle classifiche. Disgrazie di questo genere capitano talvolta per un capriccio strano (e incomprensibile) nel mercato editoriale, ma non fanno storia, come isolati (lo sottolinea lo stesso Spinazzola) sono rimasti - in passato - i successi fulminanti di altri libri di giovani mediocri come Porci con le ali di Rocco e Antonia e Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi. Piuttosto il 2004 è stato caratterizzato dalla flessione nelle vendite di piccoli e grandi signori dei best-seller: poco hanno stazionato nelle classifiche autori come Patricia Cornwell e Stephen King o come (da noi) Sveva Casati Modignani. Ci sono stati i flop di Tabucchi ed Eco, le modeste performance di Baricco e De Carlo, a dispetto di sontuose strategie di marketing. Come osserva Giuseppe Gallo nel suo «almanacco delle classifiche», l' editoria mostra una «preoccupante carenza di intuito». Pare essersi adagiata in una sorta di pigrizia, ha preferito spremere pochi quattrini da libri di autori consumati, piuttosto che indaffararsi a cercarne di nuovi. Non a caso il libro più venduto in assoluto è stato Il codice da Vinci di Dan Brown, proposto notoriamente da un agente letterario: un ottimo prodotto di artigianato letterario che si è imposto soprattutto attraverso il fenomeno del passaparola dei lettori, come dimostra l' andamento della sua presenza nelle classifiche, all' inizio discreta e poi via via sempre più vistosa. In piccolo, il fenomeno si è riproposto per il «giallo all' italiana», anche al di là del caso atipico di Camilleri. Buon riscontro di pubblico hanno infatti avuto Lucarelli e Carlotto. Ci sono stati gli exploit di scrittori magistrati e poliziotti come Carofiglio, De Cataldo e Giuttari, con prodotti tutti ben costruiti nella struttura e con esiti talvolta (per Carofiglio) persino di raffinata scrittura. Ma il 2004 è stato soprattutto l' anno che ha visto il nascere di un' editoria popolare d' alto livello: con i classici dell' Otto e Novecento allegati ai grandi quotidiani. Parliamo di vendite medie che superano le duecentomila copie per la poesia e le trecentomila per la prosa. Questo mercato ha catturato sicuramente molti nuovi lettori forti per la letteratura. Forse la qualità torna dunque a premiare. È un segno di attenzione che dovrebbe far riflettere gli editori, come il successo delle letture pubbliche di poesia che ha raccolto platee sempre affollate, sia nei grandi centri urbani che nelle città di provincia. Giorgio De Rienzo