Fecondazione: il Corriere ha preso posizione!
Le ragioni del nostro sì
Bene ha fatto la Corte costituzionale a decidere in tempi brevi sui cinque referendum presentati contro la legge sulla fecondazione assistita. Il verdetto della Consulta respinge il quesito dei radicali che abrogava completamente le norme approvate dal Parlamento, ma l’accettazione degli altri quattro referendum apre la strada a profonde modifiche di una legge sbagliata... In gioco ci sono punti decisivi: dalle limitazioni alla ricerca scientifica all’equivalenza tra diritti delle persone e diritti dell'embrione. Il Corriere della Sera, nel rispetto per le motivazioni di chi difende la legge attuale, si impegnerà perché i referendum si svolgano in un clima di civile confronto e perché vinca il sì. Il nostro è un sì soprattutto in difesa della libertà di ricerca scientifica (che altrimenti subirebbe gravi limitazioni con l’impossibilità di mettere a punto cure per malattie come Alzheimer, Parkinson, sclerosi, diabete). Le nuove norme vanno fatte dopo il voto degli italiani: ci auguriamo che siano scongiurati tutti i tentativi di evitare il pronunciamento popolare con provvedimenti affrettati e pasticcioni, che aumenterebbero solo la confusione. Questo giornale darà ai lettori un’informazione completa sui temi della battaglia referendaria, darà voce alle posizioni in campo, anche contrarie a quelle del Corriere , farà conoscere le diverse ragioni. È un confronto che riguarda diritti e aspettative delle persone, principi morali, possibilità della scienza. Questioni importanti che hanno già fatto e faranno ancora saltare le distinzioni solite tra maggioranza e opposizione. I referendum, come abbiamo scritto più volte, non dividono se la battaglia è condotta in modo civile. Anzi, le grandi iniziative referendarie (è accaduto in Italia negli ultimi trent’anni ma anche negli Stati Uniti) hanno unificato il Paese. Può accadere anche questa volta. Deve accadere. 14 gennaio 2005
Bene ha fatto la Corte costituzionale a decidere in tempi brevi sui cinque referendum presentati contro la legge sulla fecondazione assistita. Il verdetto della Consulta respinge il quesito dei radicali che abrogava completamente le norme approvate dal Parlamento, ma l’accettazione degli altri quattro referendum apre la strada a profonde modifiche di una legge sbagliata... In gioco ci sono punti decisivi: dalle limitazioni alla ricerca scientifica all’equivalenza tra diritti delle persone e diritti dell'embrione. Il Corriere della Sera, nel rispetto per le motivazioni di chi difende la legge attuale, si impegnerà perché i referendum si svolgano in un clima di civile confronto e perché vinca il sì. Il nostro è un sì soprattutto in difesa della libertà di ricerca scientifica (che altrimenti subirebbe gravi limitazioni con l’impossibilità di mettere a punto cure per malattie come Alzheimer, Parkinson, sclerosi, diabete). Le nuove norme vanno fatte dopo il voto degli italiani: ci auguriamo che siano scongiurati tutti i tentativi di evitare il pronunciamento popolare con provvedimenti affrettati e pasticcioni, che aumenterebbero solo la confusione. Questo giornale darà ai lettori un’informazione completa sui temi della battaglia referendaria, darà voce alle posizioni in campo, anche contrarie a quelle del Corriere , farà conoscere le diverse ragioni. È un confronto che riguarda diritti e aspettative delle persone, principi morali, possibilità della scienza. Questioni importanti che hanno già fatto e faranno ancora saltare le distinzioni solite tra maggioranza e opposizione. I referendum, come abbiamo scritto più volte, non dividono se la battaglia è condotta in modo civile. Anzi, le grandi iniziative referendarie (è accaduto in Italia negli ultimi trent’anni ma anche negli Stati Uniti) hanno unificato il Paese. Può accadere anche questa volta. Deve accadere. 14 gennaio 2005
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