giovedì, aprile 28, 2005

Quattro volte sì

Due cose della legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita sono in netto disaccordo o con la legislazione vigente o con l'impianto mentale dei legislatori di questa brutta legge. La prima cosa è l'avere vietato la diagnosi pre-impianto mentre rimane consentita la diagnosi pre-natale. Così, se un embrione è portatore di qualche malattia genetica grave, senza diagnosi pre-impianto, si è costretti all'impianto di tale embrione che, quando ormai sarà feto, con la diagnosi pre-natale potrà essere abortito. Dunque, l'embrione non si tocca mentre il feto può essere soppresso. La logica direbbe: se è consentita la diagnosi pre-natale allora dovrebbe essere consentita anche la diagnosi pre-impianto oppure, se non è consentita la diagnosi pre-impianto allora non dovrebbe essere consentita nemmeno la diagnosi pre-natale. La seconda cosa che non riesco a spiegarmi riguarda la fine che faranno quei 30.000 embrioni sovrannumerari, che non potranno essere utilizzati e che verranno lasciati "marcire". Gli embrioni (che secondo i legislatori sono persone umane) possono essere lasciati morire piuttosto che essere destinati alla scienza. Questa posizione è oggettivamente aberrante e oscurantista. A qualche fervente cristiano è venuta l'idea di lanciare la campagna "adotta un embrione"... peccato che la legge vieti la fecondazione eterologa!