mercoledì, marzo 02, 2005

Le azioni legali di Prodi

- di Giovanni M. Mischiati (www.libertari.org, 2/3/2005)

A noi l'azione dei legali di Prodi contro i siti www.governareper.com e www.lafabbricadelprogramma.com ricorda un vecchio carosello con il gatto Silvestro e il canarino Titti, dove quest'ultimo, inseguito dal felino armato del classico martellone piantapaletti, concludeva il suo volo su un barattolo di pummarola di una nota marca italiana, costringendo l'avversario ad arrestare a mezz'aria il colpo che lo avrebbe spiaccicato e a pronunziare all'unisono con il pestifero uccello la fatidica frase: "No, su X non si può!". [continua a leggere cliccando su "leggi tutto!"] In effetti, considerando i trascorsi pomodoreschi di Romano, non vi è paragone che ci sembri più calzante per descrivere il grottesco escamotage del Prof per evitare lo stillicidio satirico nei confronti della sua creatura politica. Signori, il vecchio adagio 'scherza con i fanti' non è più valido: questa è la prima sconvolgente rivelazione che esce dalla Fabbrica prodiana, decisa a provare con i fatti che lo stipendio da candidato premier del signore e padrone dell'opposizione è strameritato. Solo un politico della statura di Prodi avrebbe, infatti, potuto individuare con precisione chirurgica il vero bubbone che avvelenava il clima della competizione elettorale in corso: troppe battute, troppe vignette, troppe filastrocche irridenti la genialità dell'unico statista doc partorito nell'ultimo decennio dalla sinistra di lotta e di sgoverno, tutta roba che distraeva il popolo dalla meditazione e dalla riflessione sui contenuti altamente ideologici, nel senso nobile del termine, della neonata Unione degli Uniti nell'Ulivo. Eccheddiamine, che ne poteva sapere lo sperduto provider dell'Arizona ("a mezzanotte va la ronda del piacere, a Prodi preparando un ottimo clistere") del diabolico piano dileggiatorio di quei monellacci del Giulivo, anime nere che pretenderebbero addirittura l'istituzione di un ministero del Buonumore? Ragazzini, fatevi in là e lasciateci lavorare. La satira è sacra quando i suoi sacerdoti si chiamano Serena Dandini, Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, ma scade nella provocazione fascista degna del Borghese e di Candido quando lambisce le icone della gauche... oltretutto creando confusione nelle anime belle che le venerano. Gli avvocati di Romano sanno benissimo che gli adepti operosi della sinistra non hanno tempo per discernere il grano dal loglio, i veri programmi dalla fuffa da cabaret : si correva il rischio che si scambiasse l'idiota paternamente rabbuffato da Bush con l'originale, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso. Oscurando i siti galeotti, si è sventato un orrido complotto teso a dimostrare la bonaccioneria del soggetto. Adesso, invece, sappiamo che l'insigne nomismatico, studioso di asini e di binari, non è uomo da indulgere alle prese per i fondelli che non siano rigorosamente rivolte verso gli elettori. Bastardi, non farete spremute di olivelle, non ve lo permetteremo, vi spezzeremo le reni prim'ancora che arriviate sul bagnasciuga di Rimini. Se insisterete, vi scateneremo contro i nostri doberman togati, con richieste di risarcimenti davanti ai quali sbianchetterà pure il ricordo di D'Alema versus Forattini. Goliardia l'è morta, guai se oserete resuscitarla con i vostri riti voodoo a base di spilloni sul pupazzetto di Prodi. Con un medium par suo, organizzeremo una megaseduta spiritica per evocare Torquemada e farvi pentire di essere nati. Vi affogheremo nella piscina di Mastella, faremo uscire Par Condicio solo con le vignette di Vauro e Maramotti, infilzeremo Krancic e quell'ambiguo di Vincino con le loro stesse matite. Butteremo Buttafuoco nel fuoco, relegheremo Veneziani nei Piombi di Venezia. L'unica comicità consentita sarà quella di Emilio Fede. E vi garantiamo fin da ora che tutta la voglia di ridere vi passerà quando Prodi sarà di nuovo salito al potere: abbiamo interi stock di mortadelle scadute prodotte nell'Europa dell'Est da farvi ingoiare.