La resistenza anti Coca-Cola
di Valerio Fioravanti (da L'Opinione del 22/2/2005)
Il rettore dell’università Roma Tre poche settimane fa aveva scimmiottato le inaugurazioni dell’anno giudiziario, distribuendo copie della Costituzione
e invitando tutti a resistere. La cosa ha eccitato animi e fantasia, tanto che adesso la stessa università ha deciso di boicottare la Coca Cola. “Il senato accademico” all’unanimità ha così “deciso di dire basta ai prodotti il cui marchio sia chiaramente rimandabile a violazioni dei diritti umani, violazioni delle norme della comune morale pubblica e legate a chiare ed evidenti politiche di sfruttamento del lavoro”. Quindi, ordina il senato accademico, la Coca Cola sarà rimossa dai distributori automatici. Ad occhio e croce le quotazioni in borsa della multinazionale americana non ne hanno risentito. Ne risente invece il livello di serietà delle nostre università.
Il rettore dell’università Roma Tre poche settimane fa aveva scimmiottato le inaugurazioni dell’anno giudiziario, distribuendo copie della Costituzione
e invitando tutti a resistere. La cosa ha eccitato animi e fantasia, tanto che adesso la stessa università ha deciso di boicottare la Coca Cola. “Il senato accademico” all’unanimità ha così “deciso di dire basta ai prodotti il cui marchio sia chiaramente rimandabile a violazioni dei diritti umani, violazioni delle norme della comune morale pubblica e legate a chiare ed evidenti politiche di sfruttamento del lavoro”. Quindi, ordina il senato accademico, la Coca Cola sarà rimossa dai distributori automatici. Ad occhio e croce le quotazioni in borsa della multinazionale americana non ne hanno risentito. Ne risente invece il livello di serietà delle nostre università.
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