Vivere in una tirannia / 2
COREA DEL NORD - Nei campi di detenzione per «rieducare i traditori». «Mi hanno sbattuto in cella come un cane. Mi hanno pestato per quattro ore, fino a farmi svenire. Poi mi hanno rovesciato un secchio d' acqua gelata addosso, e ho sentito un ufficiale ordinare: "A questo diamogli due pillole, sennò ci schiatta"». Campo di lavoro di Onsung, Nord Corea, uno dei tanti dove il regime rieduca 200 mila «traditori». La colpa di H. Ch.? Era fuggito in Cina. L' hanno preso i poliziotti di Pechino e rispedito indietro, destinazione Onsung. «Vivevamo in 20 metri quadrati, 40-50 persone: era così stretto che dormivano in piedi». Lui, dopo 50 giorni è riuscito a scappare. Di nuovo in Cina. Lo stesso fiume Tunmen attraversato in inverno, una lastra di giaccio verso la libertà. Libero e criminale. «Se mi riprendono, finisco davanti al plotone d' esecuzione».
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