A proposito del Manifesto
Io credo che quello che serva sia una svolta liberale e riformatrice e non conservatrice ("non possiamo dirci conservatori", alla maniera di Von Hayek). Ciò che manca e che è sempre mancato all'Italia è quel grande partito liberale in grado di dare una svolta al paese. Berlusconi si è presentato agli italiani proprio con queste premesse e promesse. Purtroppo per problemi suoi interni, di partito (Forza Italia infarcita di molti ex-democristiani ed ex-socialisti e di pochi liberali) e di coalizione (Casa delle Libertà con partiti quali Lega, UDC e parte di AN che di certo hanno frenato la spinta del governo) la grande svolta liberale non c'è stata. E con la sinistra al governo ci sarà ancora meno, visto che l'argomento del momento è l'abolizione della proprietà privata!!!
Insomma, tutti i partiti dell'arco costituzionale si dicono liberali ma di liberale nelle loro azioni c'è ancora troppo poco. L'unico partito che potrebbe aiutare questo cambiamento al momento non è nemmeno rappresentato nel parlamento italiano (e parlo dei radicali). Il fatto poi che vengano rifiutati dai Poli testimonia di come una visione pienamente liberale e liberista crei paura in ambedue gli schieramenti. (L'unico che avrebbe voluto con sè i radicali credo sia stato Berlusconi proprio perchè solo loro potrebbero aiutare Forza Italia nel cambiamento).
Se penso a come potrebbe essere un Italia governata in campo economico dalle idee di un Benedetto Della Vedova beh, penso sicuramente ad una Italia più libera, più ricca e migliore.
Bertinotti al suo congresso dice che "le politiche neoliberiste hanno fallito", io dico che le politiche neoliberiste devono ancora cominciare. La pressione fiscale è insostenibile, il sistema pensionistico è insostenibile, le lobby vanno neutralizzate (e penso alla lobby più potente: il sindacato), la concorrenza va tutelata, insomma le cose da fare sono tante e di portata enorme. Ma al momento non c'è la cultura per il cambiamento, si pensi solo alle barricate fatte da sinistra e sindacati per il mantenimento dell'articolo 18. Dobbiamo fare questo, far girare idee liberali (e la parola "liberale" comprende anche la parola "liberista", sono un tutt'uno, inscindibili) creare una base per divulgare un pensiero necessario e ancora poco presente.
Insomma, tutti i partiti dell'arco costituzionale si dicono liberali ma di liberale nelle loro azioni c'è ancora troppo poco. L'unico partito che potrebbe aiutare questo cambiamento al momento non è nemmeno rappresentato nel parlamento italiano (e parlo dei radicali). Il fatto poi che vengano rifiutati dai Poli testimonia di come una visione pienamente liberale e liberista crei paura in ambedue gli schieramenti. (L'unico che avrebbe voluto con sè i radicali credo sia stato Berlusconi proprio perchè solo loro potrebbero aiutare Forza Italia nel cambiamento).
Se penso a come potrebbe essere un Italia governata in campo economico dalle idee di un Benedetto Della Vedova beh, penso sicuramente ad una Italia più libera, più ricca e migliore.
Bertinotti al suo congresso dice che "le politiche neoliberiste hanno fallito", io dico che le politiche neoliberiste devono ancora cominciare. La pressione fiscale è insostenibile, il sistema pensionistico è insostenibile, le lobby vanno neutralizzate (e penso alla lobby più potente: il sindacato), la concorrenza va tutelata, insomma le cose da fare sono tante e di portata enorme. Ma al momento non c'è la cultura per il cambiamento, si pensi solo alle barricate fatte da sinistra e sindacati per il mantenimento dell'articolo 18. Dobbiamo fare questo, far girare idee liberali (e la parola "liberale" comprende anche la parola "liberista", sono un tutt'uno, inscindibili) creare una base per divulgare un pensiero necessario e ancora poco presente.
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