Il Cardinal Ferrara e la svolta teo-teo
C’era una volta il Foglio. Un quotidiano per nulla avaro di brio, capace di stimolare – da posizioni liberali – un dibattito affatto noioso, snodato tra contraddizioni mai abbandonate alla scontatezza. E’ una testata che non c’è più: dal 2001 a questa parte il suo direttore, Giuliano Ferrara, si è calato un elmetto, quello della “battaglia tra le culture”, che travolge il pensiero di Huntington e si trasforma in una mitra vescovile. In una tiara. “Una deriva papista”, hanno detto della svolta di Ferrara. “Una folgorazione”, hanno commentato altri. Fatto sta che il quotidiano Neocon è diventatato Teocon, anzi Teoteo: la posizione sulla legge 40, in particolare, ha visto un porporato Ferrara farsi interprete del radicalismo cattolico, ergendosi a paladino della cristianità – o presunta tale – in tutte le Battaglie, con la B maiuscola, da quella per Buttiglione a quella per i Bambini, purché da concepire per le vie più brevi e senza diagnosi preimpianto.
Aldo Torchiaro - l'opinione, 17/5/2005
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